Van Cleef & Arpels, il tempo, la natura, l’amore: la mostra-evento a Milano

«Stupóre s. m. [dal lat. stupor -oris, der. di stupēre «stupire»]. – 1. Forte sensazione di meraviglia e sorpresa, tale da togliere quasi la capacità di parlare e di agire.»

Questa è la definizione che si trova se si va a cercare il sostantivo stupore nel vocabolario Treccani.

Ma se non vi accontentate di ciò, se volete sentire vibrare in voi il senso più profondo di questa parola… beh, allora mi permetto di offrire un piccolo suggerimento: fino al 23 febbraio 2020, stupore, meraviglia, emozione, bellezza, maestria albergano in unico luogo a Milano e precisamente a Palazzo Reale che ospita la mostra “Van Cleef & Arpels – il tempo, la natura, l’amore” curata da Alba Cappellieri.

Allestita nell’Appartamento dei Principi e nelle Sale degli Arazzi della reggia milanese, la mostra è a ingresso gratuito e questo è un dato che tengo a sottolineare immediatamente poiché trovo meraviglioso che un evento così importante e significativo sia offerto a costo zero a tutti coloro che ne vogliano godere: dischiudere bellezza e cultura senza pretendere soldi in cambio… questa è reale condivisione, apertura, accessibilità! Leggi tutto

Millennials, Generation Z e la mostra sui Preraffaelliti a Milano

Nelle ultime settimane ho avuto la bella opportunità di partecipare a parecchie anteprime stampa per il lancio di una serie di mostre: Milano sta offrendo una scelta davvero ampia quanto ad arte, moda e costume e chiedo venia a voi, miei amati lettori, se riesco solo ora a scrivere di una delle esposizioni più belle, inaugurata lo scorso 19 giugno nella splendida cornice di Palazzo Reale.

Mi riferisco a Preraffaelliti – Amore e Desiderio che vede in mostra i capolavori della collezione preraffaellita della Tate di Londra, inclusa la celeberrima Ofelia di John Everett Millais.

La mostra, promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale, 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, è appunto organizzata in collaborazione con la Tate ed è curata da Carol Jacobi, responsabile della sezione British Art 1850 – 1915 della celebre istituzione britannica; in relazione al rapporto dei Preraffaelliti con l’Italia, la mostra si avvale inoltre del prezioso contributo scientifico della storica Maria Teresa Benedetti.

Preraffaelliti – Amore e Desiderio rende così possibile ammirare nel capoluogo meneghino circa 80 opere tra le quali alcuni dipinti iconici che difficilmente escono dal Regno Unito per essere prestati, come appunto la già citata Ofelia e poi Amore d’aprile di Arthur Hughes e Lady of Shalott di John William Waterhouse.

L’esposizione di Palazzo Reale, aperta al pubblico fino al 6 ottobre 2019, rivela a noi spettatori l’universo d’arte e di valori dei 18 artisti preraffaelliti rappresentati, raccontando tutta la poetica del movimento attraverso i capolavori della collezione Tate: dall’amore e dal desiderio citati già nel titolo fino alla natura e alla sua fedele riproduzione, per poi passare dalle storie medievali, la poesia, il mito e la bellezza in tutte le sue forme.

Avrete forse fatto caso al titolo che ho dato a questo post, ovvero Millennials, Generation Z e la mostra sui Preraffaelliti a Milano: sono molto felice se vi siete chiesti il perché di tale scelta.

A prescindere dal fatto che non mi piacciono i compartimenti stagni e che sono fermamente convinta del fatto che un evento culturale debba essere inclusivo e debba parlare a un pubblico il più possibile ampio, perché sostengo che proprio i più giovani dovrebbero essere particolarmente interessati a questa mostra? Leggi tutto

Il meraviglioso mondo della natura in una mostra (particolare) a Milano

«Il mondo non languirà mai per mancanza di meraviglie, ma soltanto quando l’uomo cesserà di meravigliarsi.»

Sono parole di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), celebre scrittore, giornalista e aforista britannico: mi ritrovo tantissimo in questo suo pensiero poiché è ciò che sento esattamente anch’io.

Il mondo è colmo di meraviglie tutte da scoprire: c’è e ci sarà sempre qualcosa da imparare e di cui sorprendersi eppure a volte temo che possa invece esaurirsi il desiderio di scoperta di noi esseri umani, distratti, fuorviati, assuefatti, illusi e perfino viziati da cose che, in realtà, poco o nulla hanno a che vedere con la vera meraviglia.

Il ritmo della vita moderna, la facilità di accesso a un enorme flusso di informazioni, l’incapacità di soffermarci, il continuo bombardamento di stimoli che, spesso, ottengono solo di farci fruire di ogni cosa in modo troppo veloce e superficiale: ecco, è tutto ciò a spaventarmi.

Così, quando questo aforisma di Chesterton è stato ricordato alla conferenza stampa di presentazione della mostra della quale desidero parlarvi oggi, ho pensato che sì, è esattamente così e che quella fosse proprio l’occasione giusta per menzionarlo: non sono né il mondo né la natura a tradirci, ma piuttosto potrebbe essere una nostra mancanza di curiosità a farlo e allora ben vengano mostre che raccontano la meraviglia del mondo e che lo fanno con un taglio innovativo e attuale, tanto da sperare di mantenere viva quella nostra curiosità che, talvolta, appare oggi un po’ in pericolo o a rischio, esattamente come il pianeta stesso e come le specie in via di estinzione.

A quale mostra mi riferisco?

Mi riferisco a “Il meraviglioso mondo della natura. Una favola tra arte, mito e scienza”, mostra allestita a Palazzo Reale di Milano fino al 14 luglio 2019 e curata dagli storici dell’arte Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa con le scenografie di Margherita Palli: come suggerisce il titolo stesso, a costituire il cuore della mostra è la natura nella sua complessa varietà.

La mostra è uno degli appuntamenti pensati in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (1519-2019, qui e qui parlo di altre due mostre connesse alla ricorrenza) e consente a noi visitatori di dare uno sguardo particolare alla rappresentazione artistica della natura lungo un arco cronologico che va dal Quattrocento al Seicento, con un focus sullo scenario lombardo. Leggi tutto

Albrecht Dürer a Palazzo Reale a Milano: il Rinascimento è moderno

Oggi, mercoledì 21 febbraio, è iniziata ufficialmente la Milano Fashion Week: come sempre, mi sono dotata del calendario ufficiale emesso da Camera Moda che, in una specifica sezione, indica anche tutti gli eventi culturali in corso in città, nella speranza di dare una panoramica completa soprattutto a chi viene da altre città e dall’estero.

Questa volta, gli eventi segnalati sono cinque: la mostra su Rosa Genoni all’Archivio di Stato, quella sugli outfit del Novecento a Palazzo Morando, la monografica dedicata a Rick Owens alla Triennale, la mostra su Frida Kahlo al Mudec e infine quella su Albrecht Dürer a Palazzo Reale.

Sono molto orgogliosa del fatto che due di questi eventi figurino tra le pagine virtuali di A glittering woman (la mostra su Rosa Genoni e la mostra su Frida Kahlo) e sono felice di aggiungere ora un terzo prezioso tassello: ieri, infatti, prima di buttarmi a capofitto nella settimana della moda, sono stata a Palazzo Reale per l’anteprima stampa della bellissima mostra dedicata a Dürer, pittore, incisore, matematico e trattatista considerato il padre del Rinascimento tedesco. Leggi tutto

Palazzo Reale a Milano ospita gli Incantesimi del Teatro alla Scala

Tra i tanti ricordi della mia infanzia, ci sono quelli legati alla musica.

Ai miei genitori è sempre piaciuta e rammento bene quando, la domenica mattina, durante la bella stagione, mia mamma amava aprire tutte le finestre di casa lasciando entrare l’aria fresca: in quelle mattinate gioiose, non mancava mai la musica diffusa attraverso un giradischi e a riecheggiare di stanza in stanza erano spesso le opere liriche e le note delle arie di Giuseppe Verdi, di Gioacchino Rossini e di molti altri ancora.

È da allora che Madama Butterfly di Giacomo Puccini è una delle mie opere preferite e non dimenticherò mai il libretto che sfogliavo con avidità in cerca di immagini e dettagli né la profonda impressione che la storia di quella e di molte altre opere esercitavano sulla mia fervida fantasia di bambina. Un’impressione, un fascino e un incantesimo tanto forti che, quando qualche anno fa fui invitata dalla contessa Pinina Graravaglia alla festa intitolata Teatro dell’Opera, passai un intero mese a prepararmi per il personaggio che scelsi di interpretare, ovvero Medora, la protagonista femminile de Il Corsaro di Giuseppe Verdi.

Vi racconto tutto ciò per darvi la misura dell’emozione che ho provato settimana scorsa, quando mi sono ritrovata a visitare la mostra Incantesimi – I costumi del Teatro alla Scala dagli Anni Trenta a oggi.

Ve lo confesso, non è stata una visita programmata: in realtà, ero a Palazzo Reale, la sede, per la meravigliosa mostra dedicata a Caravaggio e ho scoperto che, al termine del percorso, si passa attraverso le Sale degli Arazzi che attualmente ospitano l’esposizione Incantesimi.

In cosa consiste tale mostra?

In ventiquattro straordinari costumi che sono stati selezionati e restaurati tra i numerosi abiti di scena custoditi nei magazzini della Scala, ventiquattro costumi che si devono ad alcune delle firme più celebri nella storia del teatro. Leggi tutto

Gioielli alla Moda, la preziosità intangibile della creatività

Ci sono cose o eventi che sono capaci di trasmettermi un entusiasmo incontenibile e inarrestabile.

Un esempio? La conferenza stampa e l’anteprima di una mostra che riguarda una delle mie più grandi passioni: il gioiello.

Non posso, dunque, non nutrire il grande desiderio di condividere con tutti voi il racconto di un evento molto speciale che mette al centro piccoli capolavori, pezzi di storia, esemplari significativi della bellezza che la nostra Italia sa e può produrre.

La mostra in questione presenta 500 gioielli realizzati dai più celebri maestri bigiottieri, da giovani talenti del design, da piccoli artigiani, da maison e griffe internazionali della moda: sono creazioni che dal dopoguerra a oggi definiscono lo specchio estetico di una società in evoluzione, raccontano le conquiste e le ambizioni femminili, illustrano i cambiamenti e gli avvicendamenti dello stile e anche del progresso tecnologico.

Questi 500 pezzi (tantissimi, un lavoro di cernita enorme) sono i protagonisti assoluti di Gioielli alla Moda, mostra aperta fino a domenica 20 novembre a Palazzo Reale a Milano, nelle splendide Sale degli Arazzi, una delle sedi espositive più prestigiose della città – fatto che mi riempie di grande orgoglio.

Sono infatti felice che una tale sede dedichi attenzione al gioiello attraverso un evento unico (promosso e prodotto da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale, salone Homi) completamente dedicato al rapporto esistente tra gioiello e moda nelle sue intersezioni con il costume, la manifattura e – come già accennavo – la bellezza italiana.

Desidero anche porre l’accento su un altro elemento di grande prestigio: la mostra è curata da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano, una delle massime esperte del settore. Ecco perché parlo di evento speciale ed ecco perché lo è sotto ogni punto di vista. Leggi tutto

La Moda aiuta il Duomo e instaura un dialogo tra apparenza ed essenza

Ho espresso più volte, qui e in altre sedi, il mio entusiasmo per il fermento che sta animando Milano.

Sono felice di cogliere e sottolineare tutta una serie di elementi concreti che mi fanno ben sperare che la mia città torni a essere una delle protagoniste della vita culturale e sociale italiana: talvolta, mi sono spinta fino a esprimere il sogno di un nuovo Rinascimento.

Non mi pento di queste parole e di queste speranze, anzi, le riconfermo proprio ora: in questi giorni, la città è piacevolmente invasa dal movimento generato dal Salone del Mobile e dalla Design Week e devo dire che si respira un’atmosfera bellissima, allegra, vivace e vitale. Come se ciò non bastasse, giovedì mattina ho partecipato all’inaugurazione di un evento che ha dato ancor più senso al mio entusiasmo in quanto unisce due dei miei grandi amori, quello per Milano – appunto – e quello per la Moda (questa è una delle occasioni in cui il termine va scritto con la M maiuscola).

Da buona milanese, quando parlo di amore per la mia città non posso non pensare al Duomo, una delle più grandi cattedrali gotiche in Italia e in Europa.

Il Duomo è il simbolo che rappresenta il capoluogo lombardo nel mondo grazie a una straordinaria architettura frutto di una storia secolare: generazione dopo generazione, epoca dopo epoca, lo scorrere del tempo ha scolpito e plasmato il marmo della Cattedrale, unendo tecniche e soluzioni ideate e realizzate da sapienti artisti e artigiani. Leggi tutto

I FaTi e Hu4me ancora insieme tra arte, moda e charity

I FaTi, ovvero Fanny Raponi e Andrea Tisci: due artisti nei quali credo, profondamente, e un sodalizio che secondo me migliora a ogni nuova esperienza fatta insieme.
Tra Fanny e Andrea c’è amicizia, stima reciproca, comunione di intenti e di spirito: tutte cose che ritrovo nelle loro tele.

Avevo già parlato di loro qui e qui: nel secondo post c’era anche Serena Fumaria col suo brand Hu4me per un evento che aveva visto una bella collaborazione a metà tra moda e solidarietà, protagonisti – appunto – i FaTi e Serena.

Già, io nelle collaborazioni credo fortemente, soprattutto in quelle nelle quali identifico uno scambio mutuo e reciproco: credo nelle sinergie e nelle cose belle che possono nascere.

Mi fa quindi piacere raccontarvi un’altra avventura speciale che si è svolta l’11 luglio al Giacomo Caffè, nella Corte di Palazzo Reale a Milano: il Rotaract San Carlo di Trezzano sul Naviglio, il brand Hu4me e I FaTi sono stati i padroni di casa di un evento che ha celebrato ancora una volta l’unione tra moda, arte e charity.
Il tutto all’insegna del made in Italy e del fatto a mano. Leggi tutto

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