Ridefinire il Gioiello 2016 fa incontrare monili e libri

Leggere è un piacere che mi ha accompagnata costantemente, in ogni età e in ogni fase della mia esistenza.
In particolare, non posso né potrei pensare di rinunciare ai libri. Li considero cari, preziosissimi, insostituibili amici.
Devo anche confessare di amare la carta, infinitamente, amo il suo profumo e il rumore che produce: non potrei soppiantarla sebbene tablet e lettori vari mi affascinino e sebbene anch’io oggi ne faccia uso, come tutti.
Quando mi chiedono di elencare i miei libri preferiti, sono in difficoltà come un bambino al quale si chieda di scegliere tra mamma e babbo o come un genitore al quale si chieda di scegliere uno tra i propri figli: ogni libro che ho letto è stato unico e speciale, ognuno mi ha lasciato qualcosa. Molti sono legati a momenti particolari.
Ricordo, per esempio, con estremo affetto quelle che furono le mie prime letture di fanciulla: Cuore di Edmondo de Amicis, Piccole donne di Louisa May Alcott, i romanzi di Jules Verne che mi fecero innamorare della fantascienza.
Ricordo la sfida che mi pose la mia insegnante di letteratura in prima superiore: vedendo quanto fossi vorace e curiosa, mi consigliò Cent’anni di solitudine, il capolavoro del Premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez. Mi innamorai perdutamente di lui e da allora ho letto buona parte delle sue opere.

Non mi dilungo oltre su autori e titoli e aggiungo solo che, quand’ero in prima media, i miei genitori decisero di farmi l’abbonamento in biblioteca: costavo più in libri che non in qualsiasi altra cosa e il problema è che ogni nuovo volume mi bastava per pochi giorni soltanto.
Non vi dico l’emozione che provai quando un paio di anni dopo, non più paga della sola struttura di zona, conquistai la tessera della Sormani, la meravigliosa biblioteca centrale di Milano: ogni volta in cui entravo in quel luogo, avevo l’impressione di mettere piede in un sacro tempio, in un edificio di culto. In biblioteche e librerie non si celebra in fondo il culto di curiosità e conoscenza?

Immaginate, dunque, la mia gioia quando ho appreso che Ridefinire il Gioiello, concorso che seguo con grande entusiasmo, ha deciso di dedicare la nuova edizione proprio ai libri, fatto che permette di mettere insieme due mie enormi passioni, la lettura – appunto – e il gioiello nella sua interpretazione contemporanea.

Ridefinire il Gioiello è un progetto che ha l’obiettivo di diffondere e valorizzare una nuova estetica del gioiello tramite la ricerca di materiali innovativi e sperimentali: l’ideatrice è Sonia Patrizia Catena, laureata in moda con specializzazione in arte contemporanea.
Sonia ama creare interconnessioni fra queste discipline e organizza eventi culturali che mettono al centro i rapporti che ne nascono: la tesi in semiotica (la disciplina che studia i segni e il modo in cui questi abbiano un senso) le ha insegnato a guardare il mondo con un’altra prospettiva e proprio da lì, nel 2010, è nato il suo progetto.

Ridefinire il Gioiello 2016 chiede agli artisti di pensare e progettare un gioiello inteso come una storia, un racconto, la frase di un libro che li abbia colpiti, proprio come riassunto anche nella grafica qui sopra.

«Vi sono libri che rimangono nel cuore, altri che si adattano come una pelle alla nostra storia, ai nostri pensieri e alle nostre emozioni. Frasi, citazioni o paragrafi che ricordiamo o riscriviamo nelle pagine del nostro taccuino per non scordarle, per rileggerle, per averle con noi come indizi da seguire nei momenti di difficoltà. La scelta dei libri ci rappresenta, parla di noi e dei nostri gusti.»
Così recita il bando di concorso che formula un invito ben preciso.
Invita infatti a creare «gioielli che rappresentino immaginari, poesia, storie, racconti, favole, fiabe. Un gioiello ricco di contenuti e significati anche senza le parole. Un gioiello che si “legga” con la grammatica del visivo, del materiale, dei segni, delle tracce e impronte, mappe di luoghi interiori».

Oltre a condividere il bando, mi fa piacere sottolineare una bellissima novità di questa sesta edizione, ovvero l’entrata del Museo del Bijou di Casalmaggiore fra gli spazi ospitanti: nel mese di giugno 2017, il Museo aprirà le porte a Ridefinire il Gioiello andando ad accogliere una delle mostre collettive previste.
Il motivo per cui sottolineo tale nuova partnership è doppio: da una parte, c’è l’indiscusso prestigio del Museo, istituito nel 1986 e specializzato nella conservazione e valorizzazione di oggetti d’ornamento e accessori prodotti dalle diverse fabbriche di Casalmaggiore tra la fine dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento; dall’altra, c’è il mio amore per questo luogo che ho avuto il piacere di visitare e del quale ho parlato più volte anche qui nel blog.

Sono infine lieta di annunciare che, ancora una volta, offrirò il mio sostegno concreto a Sonia e al suo progetto: così com’è accaduto per le edizioni 2014 e 2015, anche quest’anno sono partner del concorso e attribuirò dunque un premio a un vincitore da me scelto, premio che consisterà in un articolo di approfondimento.

Non vedo l’ora di visionare i gioielli e ringrazio Sonia per la fiducia che mi accorda: sono orgogliosissima di poter essere partner di un progetto meraviglioso, condotto con professionalità e cuore, di un concorso che tanto riesce a fare allo scopo di dare voce e spazio al gioiello contemporaneo, per giunta con un approccio estremamente originale.

E per chi volesse partecipare, segnalo che le iscrizioni a Ridefinire il Gioiello 2016 sono aperte fino al 10 gennaio 2017.

Manu

 

Per prendere visione del bando completo di Ridefinire il Gioiello 2016 con condizioni e regole cliccate qui e potrete scaricare il documento in formato pdf
Qui trovate il sito, qui la pagina Facebook e qui Twitter

Io & Ridefinire il Gioiello:
Edizione 2015 – qui trovate il mio articolo su Loana Palmas, la mia prima premiata; qui quello su Alessandra Pasini, la mia seconda premiata; qui quello su Chiara Lucato, la mia terza premiata; qui trovate il mio articolo sulla serata di inaugurazione e qui quello sul bando di concorso. Qui, infine, trovate il mio articolo su un ulteriore incontro tenuto sempre nell’ambito delle tappe dell’edizione.
Edizione 2014 – qui trovate il mio articolo sulla manifestazione 2014; qui quello su Alessandra Vitali, la designer che ho scelto di premiare.

Fiorella Ciaboco ospita Ridefinire il Gioiello

Non mi stanco mai di ripeterlo: mi piacciono i rapporti che crescono nel tempo andando a tracciare un filo sottile che unisce momenti e persone.

E mi piace ancor di più se questo filo che io immagino essere di colore rosso – rosso come la passione – unisce donne in gamba con tante energie da condividere: immaginate la mia gioia quando Sonia Patrizia Catena ha voluto coinvolgermi ancora una volta in Ridefinire il Gioiello e in particolar modo nella terza tappa del progetto del quale è ideatrice e curatrice.

Grazie alla sua formula itinerante, il progetto è ora ospite della Sartoria Fiorella Ciaboco in corso Como 9 a Milano con l’esposizione dei gioielli di tre delle 51 finaliste: le creazioni di Elena De Paoli, Erminia Catalano e Nelly Bonati sono in mostra presso l’atelier fino a venerdì 26 febbraio.

I gioielli premiati sono espressione di un viaggio in senso fisico e metaforico e sono frutto di suggestioni paesaggistiche secondo il tema della V edizione del progetto-concorso: sono stati premiati da Fiorella Ciaboco per l’alta artigianalità, per la fattura, per l’accostamento particolare dei tessuti e per il loro spirito di autentico made in Italy. Leggi tutto

Bellezza e poesia nei gioielli di Chiara Lucato

Oggi concludo un viaggio, quello intrapreso per presentarvi alcune delle designer che ho incontrato grazie a Ridefinire il Gioiello, il bellissimo concorso curato da Sonia Catena, storica e ricercatrice d’arte esperta in design del gioiello contemporaneo.

Ridefinire il Gioiello è un progetto che si pone l’obiettivo di diffondere una nuova estetica del monile contemporaneo tramite la ricerca di materiali innovativi e sperimentali: edizione dopo edizione, il concorso ha coinvolto più di 2.000 creativi tra artisti, designer e orafi e per l’edizione 2015 si è posto una nuova sfida, ovvero riuscire a creare un Gioiello dell’Altrove in grado di racchiudere in sé l’esperienza del lontano e dello sconosciuto.

Anche per questa edizione, ho avuto il piacere e l’onore di essere media partner del progetto e ho analizzato i 51 progetti finalisti allo scopo di attribuire un premio a un vincitore da me scelto: come ho spiegato nei precedenti post dedicati a Loana Palmas e Alessandra Pasini, la qualità dei lavori presentati è stata tanto alta da indurmi a nominare tre vincitrici, tre giovani donne dotate di grande talento.

Loana è stata la prima ed è poi toccato ad Alessandra: completo il percorso con Chiara Lucato e col suo pendente Il Cantastorie.

La sua creazione ha saputo catturare la mia attenzione grazie a originalità, bellezza e poesia nonché grazie all’idea intrinseca di movimento e alla volontà di rappresentare una cultura diversa e solo apparentemente lontana: il Giappone. Leggi tutto

Alessandra Pasini e il suo viaggio con Moku

Beato chi sa coltivare un proprio mondo interiore riuscendo ad alimentare il lato più poetico della vita; beato chi sa conservare il proprio lato fanciullesco risultando capace di trattenere il bambino che è in ognuno di noi.

Beato chi sa fare tutto ciò, beati coloro che riescono a mantenere vive le speranze e intatti i sogni.

Sono i pensieri che ha fatto nascere in me Alessandra Pasini, una delle designer che ho incontrato grazie a Ridefinire il Gioiello, il bellissimo concorso curato da Sonia Catena, storica e ricercatrice d’arte esperta in design del gioiello contemporaneo.

Ridefinire il Gioiello è un progetto che promuove la creatività e che si pone l’obiettivo di diffondere una nuova estetica del monile contemporaneo tramite la ricerca di materiali innovativi e sperimentali: edizione dopo edizione, il concorso ha coinvolto più di 2.000 creativi tra artisti, designer e orafi.

I monili hanno sempre raccontato e documentato usi e costumi, spesso con una valenza sociale e antropologica: l’edizione 2015 si è dunque posta proprio questa sfida, ovvero riuscire a creare un Gioiello dell’Altrove in grado di racchiudere in sé l’esperienza del lontano e dello sconosciuto.

Anche quest’anno, ho avuto il piacere e l’onore di essere media partner del progetto e ho analizzato i 51 progetti finalisti allo scopo di attribuire un premio a un vincitore da me scelto: come ho spiegato recentemente nel caso di Loana Palmas, la qualità dei lavori presentati è stata tanto alta da indurmi a nominare tre vincitori, anzi, tre vincitrici, tre giovani donne dotate di grande talento. Leggi tutto

Loana Palmas e le storie d’Africa in un anello

Negli ultimi tempi, mi succede spesso di incontrare progetti e creazioni che traggono origine e ispirazione dall’Africa: mi è capitato ancora una volta col concorso Ridefinire il Gioiello.

Come avevo raccontato nei miei articoli precedenti, anche quest’anno sono stata media partner di questo bellissimo progetto curato da Sonia Catena, storica e ricercatrice d’arte esperta in design del gioiello contemporaneo: dal 2010, il suo Ridefinire il Gioiello promuove la creatività e ha come obiettivo la diffusione e la valorizzazione di una nuova estetica del monile contemporaneo tramite la ricerca di materiali innovativi e sperimentali.

L’obiettivo è – a mio avviso – ampiamente raggiunto e realizzato: edizione dopo edizione, il concorso ha infatti coinvolto più di 2.000 creativi tra artisti, designer e orafi che hanno spinto la loro ricerca ben oltre i confini usuali.

Gioielli e abbigliamento sono in grado di raccontare luoghi e popoli: i monili hanno sempre raccontato e documentato usi e costumi, spesso con una valenza sociale e antropologica. L’edizione 2015 si è posta dunque proprio questo tema e questa sfida, ovvero riuscire a creare un Gioiello dell’Altrove in grado di racchiudere in sé l’esperienza del lontano e dello sconosciuto.

In qualità di media partner del concorso, sono stata chiamata ad analizzare i 51 progetti finalisti allo scopo di attribuire un premio a un vincitore da me scelto: quest’anno, la qualità dei lavori presentati è stata talmente alta da impedirmi di fare un’unica scelta e ho preferito nominare tre vincitori, anzi, tre vincitrici visto che si tratta di tre giovani donne dotate di grande talento. Leggi tutto

Compleanno, stavolta non ti temo perché penso al kintsugi

Questo è il terzo compleanno che festeggio qui sul blog.
Festeggio si fa per dire: in realtà, in occasione del mio compleanno, avete sempre letto riflessioni un po’ malinconiche.
Quest’anno, però, si cambia regime: desidero tornare a festeggiare davvero il mio compleanno e non perché la mia vita sia diventata perfetta tutto d’un tratto.

Ho iniziato a pensarci una sera, seguendo un dibattito in televisione: una giovane donna affermava che se c’è una cosa che non ha mai aiutato nessuno a ottenere qualcosa è il fatto di piangersi addosso.
Non importa di cosa si dibattesse nello specifico e non importa nemmeno che, a parte questa (inconfutabile) affermazione, la giovane non avesse in verità particolarmente ragione e che fosse anche un po’ supponente e antipatica: importa che quelle parole mi hanno colpita con forza, come se fossero rivolte proprio a me.
Non sono abituata a piangermi addosso, questo no, ma mi capita di sfogarmi su Facebook e in alcuni post qui sul blog, come quelli del compleanno, appunto.
Ecco, ascoltando quelle parole, ho ammesso che in effetti lamentarmi non mi aveva aiutata e non mi aiuta né a ottenere ciò che voglio né a rendermi più simpatica sebbene vi prego di credermi, non è la simpatia ciò che volevo ottenere: non ho mai pensato che piagnucolare sia un modo per ottenere pacche sulle spalle tanto quanto non serve a cambiare le cose.

Ho poi riflettuto anche su altre questioni.
Il 2015 è stato un anno durissimo per tutti quanti e mi riferisco ai fatti che stanno insanguinando il mondo, non ultimi quelli di Parigi.
Non solo, la morte mi è passata accanto colpendomi molto da vicino e portandosi via Emanuele, una persona (giovanissima) alla quale ero affezionata e che desidero ricordare nuovamente proprio oggi, nel giorno del mio compleanno. Leggi tutto

Altrove secondo Ridefinire il Gioiello

Ho parlato spesso di Ridefinire il Gioiello, il bellissimo progetto curato da Sonia Catena, bravissima storica e ricercatrice d’arte esperta in design del gioiello contemporaneo: a giugno, avevo lanciato il bando del nuovo concorso annunciando che, così com’era già accaduto per l’edizione 2014, anche quest’anno sarei stata media partner del concorso attribuendo un premio a un vincitore da me scelto.
Dal 2010, Ridefinire il Gioiello promuove la creatività e ha come obiettivo la diffusione e la valorizzare di una nuova estetica del gioiello contemporaneo tramite la ricerca di materiali innovativi e sperimentali: nel corso degli anni, il progetto ha coinvolto più di 2.000 creativi tra artisti, designer e orafi che hanno spinto la loro ricerca ben oltre i confini usuali.
Per l’edizione 2015, il concorso è andato nella stessa direzione di Expo, la grande manifestazione che ha portato a Milano il tema del cibo tra cultura, colori e tradizioni: così come lo sa fare il cibo, anche abbigliamento e monili sono in grado di raccontare luoghi e popoli e dunque il tema e la sfida sono stati proprio questi, riuscire a creare un Gioiello dell’Altrove in grado di racchiudere in sé l’esperienza del lontano e dello sconosciuto. D’altro canto, il gioiello ha sempre raccontato e documentato usi e costumi, spesso con una valenza sociale e antropologica.
Le candidature arrivate sono state moltissime e le selezioni sono terminate il 15 settembre: giovedì sera, è stata inaugurata la fase espositiva.
La prima tappa si svolge fino a sabato 31 ottobre al MUMI: l’Ecomuseo di Milano ospita i 51 pezzi selezionati, creati da altrettanti artisti. La mostra è inoltre arricchita da un interessante programma di workshop, incontri e performance musicali, eventi tutti legati al tema del viaggio e delle sue implicazioni.
Vi segnalo tre degli eventi in calendario: la mostra “Frammenti d’Etiopia, il Sud e Harar” della fotografa Chiara Del Sordo, un’affascinante rappresentazione del paese africano attraverso colori, volti e situazioni di una realtà lontana; il workshop di artigianato artistico di sabato, dalle ore 17; e infine “Una pausa a colori” di Martino Vergnaghi, spettacolo che racconta i dipinti di Kandinsky, Van Gogh e Rousseau attraverso musica e dialoghi che rievocano i viaggi – reali o immaginari – di questi grandi pittori (sabato alle ore 19).
Giovedì sera, ho avuto il grande piacere di partecipare alla serata inaugurale annunciando non una bensì tre vincitrici: il tema è stato molto ben sviluppato da tutti i partecipanti e ho voluto estendere ad altre due persone il mio premio che consisterà in monografie dedicate qui su A glittering woman. Si partirà con la vincitrice assoluta e se siete curiosi vi invito a continuare a leggere il blog.
Intanto, non voglio influenzarvi e non anticipo nulla, andate a vedere voi stessi questa prima tappa dell’esposizione: troverete molti spunti tutti sviluppati in maniera estremamente personale.
E se non potete andare, vi segnalo già la seconda tappa: dopo le tre giornate al MUMI, la mostra proseguirà in un’altra sede milanese. L’appuntamento è presso Circuiti Dinamici, in via Giovanola 19/21, dal 15 al 28 novembre.
Continuerò a tenervi informati circa le successive tappe di questo progetto itinerante: il viaggio non finisce.

Manu

Ridefinire il Gioiello 2015 – Il Gioiello dell’Altrove
MUMI – Ecomuseo di Milano
Alzaia Naviglio Grande 16, Milano
La mostra resterà aperta nelle giornate del 29-30-31 ottobre dalle 10 alle 20
Col patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Milano, ExpoinCittà, Consiglio di zona 5, Consiglio di zona 6, Accademia di Brera

Qui trovate il sito del MUMI e qui la pagina Facebook.
Qui trovate il sito di Ridefinire il Gioiello, qui la pagina Facebook e qui Twitter.
Qui trovate la photogallery dell’evento di inaugurazione (dalla quale è tratta la foto in alto).
Io & Ridefinire il Gioiello: qui trovate il mio articolo sul bando di concorso 2015, qui quello sulla manifestazione 2014 e qui quello su Alessandra Vitali, la designer che ho deciso di premiare lo scorso anno.

Ridefinire il Gioiello 2015, un viaggio intorno al mondo

Photo credit 4ever.eu

Chi legge abitualmente o saltuariamente questo blog lo sa: mi piace chiacchierare.
La comunicazione verbale ha grande importanza per me e, proprio perché amo le parole, ne ho grande rispetto: devono essere scelte con cura, non devono essere abusate e non devono essere vuote.
E sapete cos’altro penso? Le parole sono importanti nella misura in cui vengono realizzate attraverso i fatti, ovvero è inutile fare grandi discorsi se poi non siamo capaci di realizzarli in gesti concreti.
Parlo di continuo di talento, passione e saper fare: per me non sono solo chiacchierate teoriche, cerco di dare un contributo reale ogni volta che posso.
Sono quindi molto orgogliosa di dare ancora una volta il mio sostegno a Sonia Patrizia Catena e al suo progetto Ridefinire il Gioiello: così com’è accaduto per l’edizione 2014, anche quest’anno sarò partner del concorso e attribuirò un premio a un vincitore da me scelto.
Ridefinire il Gioiello ha l’obiettivo di diffondere e valorizzare una nuova estetica del gioiello contemporaneo tramite la ricerca di materiali innovativi e sperimentali: per il 2015, il concorso va nella stessa direzione di Expo, la grande manifestazione che porta a Milano cibo, tradizione, cultura e colori di tantissime nazioni.
Oltre al cibo, anche l’abbigliamento e i gioielli parlano di luoghi e popoli: il tema del concorso è proprio questo, creare un gioiello dell’altrove, di un mondo diverso da noi, in grado di racchiudere in sé l’esperienza del lontano e dello sconosciuto.
Il gioiello ha sempre raccontato e documentato usi e costumi, spesso con una funzione e una valenza sociale e culturale: Ridefinire il Gioiello 2015 vuole dunque porre il monile come portatore di sfumature, da quelle della terra a quelle del mare passando per ogni variabile offerta dalla Natura.
Al concorso possono partecipare designer, creativi e artigiani con gioielli realizzati mediante le tecniche più disparate: condizione fondamentale è che vengano utilizzati materiali sperimentali e innovativi, organici o inorganici. Lo scopo è quello di fare appello a materiali locali nonché a tradizioni, memorie, ricordi e storie di viaggi.
Non ci sono limiti di età per chi si candida e le iscrizioni sono aperte fino al 15 settembre.
Il concorso culminerà in una mostra la cui inaugurazione si terrà presso il nuovo MUMI – Museo Milano nelle giornate del 29, 30 e 31 ottobre 2015: la prima giornata vedrà la proclamazione dei vincitori dei premi speciali, incluso il mio che consisterà in una monografia dedicata qui su A glittering woman.
La mostra è itinerante e seguiranno dunque ulteriori tappe che continueranno per diversi mesi.
A mio avviso, il tema è molto stimolante: apre un mondo di possibilità e spero che in molti vorranno approfittarne e mettersi alla prova per dimostrare fantasia e abilità.
Non vedo l’ora di visionare i progetti presentati e ringrazio Sonia per la fiducia che, ancora una volta, concede a me e al mio spazio web: sono un’inetta o quasi con le mani, ma cerco di dare il mio contributo al talento raccontandolo e diffondendolo.

Manu

Per prendere visione del bando completo con condizioni e regole cliccate qui oppure scrivete a circuiti.arte@gmail.com oppure andate sulla pagina Facebook dedicata al concorso.
Qui trovate il sito di Ridefinire il Gioiello, qui la pagina Facebook e qui Twitter.
Io & Ridefinire il Gioiello: qui trovate il mio articolo sul concorso 2014 e qui quello su Alessandra Vitali, la designer che ho deciso di premiare. Chi sarà il vincitore 2015?

Quando il talento risiede nel saper Ridefinire Cose

Quando incontro un progetto che mi colpisce, mi fa molto piacere continuare a seguirlo, vedere come procede e in che direzione si sviluppa.

È come se si creasse un filo sottile tra me e l’autore, al punto che veder crescere la sua idea mi dà una sorta di soddisfazione personale.

Circa un anno fa, ho avuto il piacere di conoscere Sonia Patrizia Catena, storica e ricercatrice d’arte esperta in design del gioiello contemporaneo: tra le tante cose delle quali questa giovane donna si occupa, c’è anche la manifestazione Ridefinire il Gioiello di cui è fondatrice e curatrice insieme a Lorenzo Argentino.

Il loro progetto è nato nel 2010 col desiderio di delineare un percorso di ricerca in un panorama assai frammentato, quello del gioiello contemporaneo, una dimensione nella quale manca una definizione consolidata così come manca una storia strutturata e organica: è un ambito ancora soggetto a studio, un territorio ricco di possibilità. Leggi tutto

Happy birthday (anche se lo detesto) to me

Di una persona che scrive per passione e per lavoro si potrebbe essere portati a pensare che non resti mai senza parole e che sappia sempre cosa dire.

In realtà non è così, anzi, volete sapere cosa capita a me? Di solito mi inceppo e bisticcio con le parole proprio quando si tratta di spiegare con chiarezza le mie emozioni e i miei sentimenti.

Tutto ciò mi fa sorridere, lo trovo buffo, ma in fondo è ciò che succede in tanti mestieri: c’è un detto che racconta che il ciabattino, dopo aver aggiustato le calzature di tutti, va in giro con le scarpe rotte. Eh, la saggezza popolare…

Scrivo 364 giorni all’anno celebrando il talento e la bravura altrui: l’unico giorno che dovrei dedicare a me stessa, il 365°, quello del mio compleanno, uno in tutto l’anno, non so cosa dire.

La verità è che da bambina aspettavo con impazienza il 26 novembre: oggi, da adulta, lo cancellerei dal calendario. Quest’anno, intanto, l’ho cancellato da Facebook.

E poi scrivi un post qui?, penserete magari voi e non posso darvi torto: ultimamente sono la regina delle contraddizioni e dell’incoerenza. E spesso mi sento esattamente come una pallina dentro un flipper: sballottata. Leggi tutto

100 happy days: parte 3, ho vinto la sfida con me stessa

Ultimamente ho spesso in mente un vecchio adagio che dice “un dolore condiviso è dimezzato, mentre la felicità condivisa è raddoppiata”.

Più passa il tempo e più mi accorgo che è proprio così, come in una sorta di osmosi. Anche per questo mi è piaciuto partecipare al gioco 100 happy days, perché mi sono resa conto che aver condiviso i miei momenti felici ha fatto bene a me e talvolta perfino anche ad altre persone.

Alla fine ce l’ho fatta, sono arrivata al mio centesimo giorno felice: in cosa consiste il gioco-sfida? Nel trovare in ogni giorno un momento che ci abbia resi felici, rappresentandolo attraverso una foto da condividere sui social network.

Sapete, 100 happy days non mi ha affatto delusa in quanto l’ho affrontato – credo – con le aspettative giuste: non credevo, infatti, che mi avrebbe cambiato la vita, mi aspettavo solo un buon esercizio. Così è stato: come ho già scritto in precedenza, se facciamo attività fisica per rendere il nostro corpo più tonico e scattante, perché non fare altrettanto col buonumore e l’ottimismo, perché non allenare anche loro?

Oggi sono ancora più convinta che sia cosa utile e credo che il giochetto mi abbia insegnato alcune cose utili: essere più comprensiva con me stessa, darmi tregua, perdonarmi un po’ di più, tormentarmi di meno, non imputarmi sempre tutte le colpe, tirare il fiato. Leggi tutto

And the winner is Alessandra Vitali, Finny’s Design

Poche cose danno tanta soddisfazione quanto collaborare con persone che abbiano i nostri stessi interessi e la nostra stessa visione. È una cosa che ci fa sentire profondamente compresi e che, allo stesso tempo, consente di crescere e imparare.

È esattamente la sensazione che ho provato quando ho conosciuto Sonia Patrizia Catena, storica e ricercatrice d’arte esperta in design del gioiello contemporaneo. Tra le tante cose delle quali Sonia si occupa, c’è anche la manifestazione Ridefinire il Gioiello di cui è fondatrice e curatrice e nella quale – con mia somma gioia – mi ha coinvolta.

In un post precedente, vi avevo raccontato come questo progetto nato nel 2010 sia volto a delineare un percorso di ricerca in un panorama assai frammentato. Ridefinire il Gioiello si pone infatti l’affascinante obiettivo di diffondere e valorizzare una nuova estetica del monile contemporaneo tramite la ricerca di materiali innovativi e sperimentali, coinvolti in un processo creativo nel quale il valore aggiunto è rappresentato dall’idea.

Il concorso è giunto quest’anno alla sua quarta edizione e Sonia mi ha offerto un’opportunità interessante e stimolante, una nuova sfida per me e per il blog: accedere al materiale dei 40 designer / artisti /orafi, prenderne visione, studiare e analizzare i progetti da un punto di vista critico e scegliere un mio vincitore.

Il tema del concorso di quest’anno è I Cinque Sensi. I partecipanti hanno dunque progettato o meglio ri-progettato il gioiello tramite gusto, vista, olfatto, tatto, udito. Da qui il titolo “Ridefinire il Gioiello in tutti i Sensi, con tutti i Sensi”. Leggi tutto

Ridefinire il Gioiello in tutti i Sensi, con tutti i Sensi

Ho capito una cosa: se un post che ho scritto mi rende felice e se lo sono mentre lo scrivo, se lo faccio con gusto e con piacere, vuol dire che è giusto e che lo è in diversi sensi.

Giusto come cosa adatta a me, in linea con tutto ciò in cui credo; giusto come cosa appropriata e consona a questo spazio per come l’ho concepito e quindi – spero – per coloro che leggono; giusto come cosa in buona fede e che racconta il vero – il vero dal mio punto di vista, ovviamente. Non pretendo di possedere la verità assoluta, ma tengo a fare un lavoro onesto, secondo i principi nei quali credo.

Oggi è decisamente una di quelle giornate in cui ciò che vi racconto mi rende molto felice, perché è un esempio perfetto del talento del quale parlo spesso e anche perché mi vede coinvolta in prima persona, con orgoglio e grande emozione.

Lo scorso aprile, ho avuto il piacere di conoscere Sonia Patrizia Catena, storica e ricercatrice d’arte esperta in design del gioiello contemporaneo. Tra le tante cose delle quali questa giovane donna si occupa, c’è anche la manifestazione Ridefinire il Gioiello di cui è fondatrice e curatrice insieme a Lorenzo Argentino.

Il progetto, nato nel 2010 e giunto alla sua quarta edizione, tenta di delineare un percorso di ricerca in un panorama assai frammentato e nel quale manca una definizione consolidata e una storia strutturata e organica. Leggi tutto

Frammenti sul gioiello contemporaneo: un libro e una mostra a Milano

Sempre più spesso, qui sul blog, parlo del mondo del gioiello contemporaneo e do spazio a nuovi designer. Dico di essere malata di moda da sempre, da quando ero nella pancia di mia madre: il bijou mi caratterizza allo stesso modo, colleziono monili da quando avevo 15 anni e prediligo gli oggetti particolari, con un significato intrinseco. Amo i materiali più disparati e il mio criterio di scelta è lontano dall’essere la preziosità commercialmente attribuita.

Moda e bijou, dunque, sono passioni che coltivo da molto prima che diventassero le mie occupazioni principali: muovermi nell’ambiente mi aiuta a coltivare l’amore per il gioiello con intensità sempre maggiore e soprattutto mi dà la possibilità di approfondire sempre più. Lungi da me l’idea di considerarmi un’esperta nel campo del monile: resto una semplice collezionista ed estimatrice, un po’ più consapevole e informata. Il mio approccio a un bijou continua e essere di tipo emozionale: se mi comunica qualcosa, ho voglia di conoscerlo.

In quest’ottica di cammino nel mondo del gioiello, sono stata molto felice dell’invito per un evento interessante che si svolge in questi giorni a Milano. L’evento è stato organizzato da Deleyva Editore per presentare il libro Frammenti sul Gioiello Contemporaneo nonché l’omonima mostra sul monile d’autore e d’artista che si svolge fino al 13 aprile presso l’affascinante Spazio Buttafava di via Vigevano. Leggi tutto

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